
Il 22 maggio è una data simbolica nel mondo delle criptovalute. È conosciuta come il “Bitcoin Pizza Day”, un anniversario che ricorda la prima transazione documentata in Bitcoin per l’acquisto di un bene reale: due pizze. Era il 2010, e il programmatore statunitense Laszlo Hanyecz spese 10.000 Bitcoin per farsi consegnare due pizze a casa. All’epoca, quella somma valeva appena 40 dollari. Oggi, avrebbe superato il miliardo di dollari.
Questo evento è considerato il primo esempio concreto di utilizzo del Bitcoin come valuta di scambio. In un’epoca in cui il concetto di criptovaluta era ancora per lo più sconosciuto, Hanyecz non poteva certo immaginare quanto sarebbe cresciuto il valore della moneta digitale che stava usando.
Da allora, il Bitcoin ha attraversato una traiettoria sorprendente, diventando un asset di investimento, una riserva di valore per molti, e al centro di dibattiti globali su decentralizzazione, sicurezza informatica e sostenibilità.
Dal 2010 a oggi: una crescita esponenziale
-
Nel 2010, il valore del Bitcoin era praticamente nullo. Alcuni scambi lo valutavano meno di 0,01 dollari.
-
Nel 2013, il Bitcoin supera per la prima volta i 1.000 dollari, suscitando l’interesse di media e investitori.
-
Nel 2017, raggiunge il picco di quasi 20.000 dollari prima di una brusca correzione.
-
Nel 2021, supera la soglia dei 60.000 dollari, spinto anche dall’interesse istituzionale e da investitori come Elon Musk.
-
Dopo cicli di crescita e cali importanti, nel 2024-2025 il Bitcoin continua a mantenere valori superiori ai 30.000-40.000 dollari, confermandosi come uno degli asset digitali più rilevanti al mondo.
Un simbolo della trasformazione finanziaria globale
La storia del “Pizza Day” è più di un semplice aneddoto curioso: rappresenta il punto di partenza di una rivoluzione economica e tecnologica. Da quella prima transazione, il Bitcoin è passato da moneta sperimentale a strumento di investimento globale, attirando l’interesse di banche, governi e grandi aziende.
Al tempo stesso, continua a generare dibattiti su volatilità, normative, consumo energetico e utilizzo etico. Ma una cosa è certa: quella pizza, oggi, è considerata la più costosa della storia.