Amazon ha scelto l’Italia come banco di prova per la sua tecnologia di consegna tramite droni, segnando un’importante tappa nell’innovazione della logistica europea. L’obiettivo è ambizioso: garantire consegne ai clienti entro 60 minuti dall’ordine, con una prospettiva futura di ridurre ulteriormente i tempi a 30 minuti o meno.
Questo progetto, parte del programma Prime Air, non si limita alla sperimentazione ma punta a creare standard di sicurezza e normative che possano essere applicati in futuro sia da Amazon che da altri operatori. L’Italia si conferma, quindi, un terreno fertile per testare tecnologie all’avanguardia e sviluppare nuove modalità di trasporto.
Un drone rivoluzionario: l’MK-30
Durante l’evento annuale “Delivery the Future” tenutosi a Seattle, Amazon ha annunciato che l’Italia, insieme al Regno Unito, sarà tra i primi paesi in Europa a beneficiare di questa innovazione entro il 2024. Al centro della sperimentazione c’è il nuovo drone MK-30, un esacottero avanzato, progettato per essere più veloce, silenzioso e sicuro rispetto al suo predecessore, l’MK-27.
Con una velocità doppia e un rumore ridotto del 70%, il drone MK-30 è ottimizzato per operare in sicurezza grazie alla tecnologia “sense-and-avoid”, che rileva ed evita ostacoli come edifici, persone e animali. Inoltre, l’intelligenza artificiale permette al drone di gestire situazioni impreviste, prendendo decisioni autonome, come tornare al punto di partenza o effettuare un atterraggio d’emergenza in caso di necessità.
Un traguardo ambizioso per Prime Air
Amazon punta a un obiettivo straordinario: effettuare 500 milioni di consegne tramite droni entro la fine del decennio. Questo percorso, però, non è privo di sfide. Sarà fondamentale ottenere le certificazioni di sicurezza necessarie dall’ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) e dall’EASA (Agenzia europea per la sicurezza aerea), dimostrando l’affidabilità del servizio e dei dispositivi utilizzati.
Secondo Carmela Tripaldi, direttrice di regolazione e ricerca per la mobilità innovativa di ENAC, “l’Italia è già pronta per accogliere Amazon e altri operatori che presto saranno protagonisti dei nostri cieli. Verificheremo che vengano rispettati gli stessi standard di sicurezza applicati all’aviazione civile, certificando non solo i droni, ma anche i piloti e l’intera organizzazione.”
Limiti e prospettive future
Nonostante le potenzialità, il progetto Prime Air deve ancora affrontare alcune limitazioni. Attualmente, i droni possono trasportare solo pacchi di piccole dimensioni, con un peso massimo di 2,26 chilogrammi, e ogni volo è dedicato a una singola consegna. Questo rende complessa l’applicazione su larga scala, considerando il numero elevato di ordini gestiti quotidianamente da Amazon. Tuttavia, siamo solo agli inizi: la tecnologia potrebbe evolversi rapidamente, superando queste difficoltà molto prima del previsto.
Un’apertura verso nuove opportunità
Oltre alla consegna di merci, questa innovazione apre la strada a molteplici applicazioni, come il trasporto di persone tramite droni taxi, la mappatura territoriale e l’agricoltura di precisione. L’Italia, grazie alla collaborazione tra Amazon e le autorità competenti, si posiziona come leader nell’adozione di soluzioni di mobilità aerea avanzata.
Con il progetto Prime Air, il futuro della logistica non è più solo un’idea: è una realtà in fase di costruzione, e l’Italia è pronta a volare verso nuovi orizzonti.