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Aziende truccano Wikipedia quello che danneggia la loro immagine

La chiamano l’enciclopedia “libera”, gestita da editori e redattori volontari, con l’obiettivo di essere autorevole, imparziale e continuamente aggiornabile. Non c’è dubbio che l’idea ha funzionato: consultabile gratuitamente online, in poco più di un decennio (nacque nel 2001) Wikipedia è diventata l’enciclopedia più letta del mondo. Tutti la usano: dagli studenti ai giornalisti, dai giovani agli anziani, dai privati alle istituzioni pubbliche. Ma adesso qualcuno ha scoperto un problema, derivante proprio dalla “libertà” che tutti hanno di collaborarvi: alcune delle maggiori corporation del mondo correggono le voci che le riguardano per togliere notizie negative o imbarazzanti sul proprio conto. Un’inchiesta del Times di Londra rivela che aziende come la Coca-Cola, la Pepsi-Cola, la Glencore, la Dow Chemical e la stessa News International e News Corporation, vale a dire le case editrici del Times e di altri giornali em reti televisive di proprietà del magnate Rupert Murdoch, hanno fatto ricorso a questo tipo di interventi per migliorare la propria immagine.

Poiché la correzione viene fatta anonimamente, non è facile risalire a chi c’è dietro. A quanto pare il Timesci è riuscito utilizzando fonti interne a Wikipedia, che ha ora una squadra di redattori che controllano periodicamente le voci dell’enciclopedia, allo scopo di eliminare informazioni ritenute parziali, distorte o senza sufficienti fonti che le sostengono, in altre parole per rendere Wikipedia più autorevole. “Ci dispiace che lobbisti o agenzie di pubbliche relazioni si mettano al servizio di aziende o individui per operazioni di questo genere”, commenta Jimmy Wales, il fondatore di Wikipedia. “Perciò abbiamo una comunità di redattori attenti a cogliere errori simili”.

Ecco qualche esempio di queste “wiki-censure”. Nel 2011 un computer registrato al quartier generale della Coca-Cola ha cambiato la descrizione della Dasani, l’acqua minerale prodotto dall’azienda di Atlanta, modificandone la definizione da acqua “imbottigliata” a acqua “di sorgente”. La Dasani ha una storia controversa, specie nel Regno Unito, dove al suo lancio, nel 2004, fu costretta ad ammettere che non era un’acqua “di fonte”, come affermava, bensì acqua di rubinetto purificata. “Non possiamo confermare che questi cambi siano stati fatti da un nostro dipendente, sono comunque contrari al nostro spirito”, commenta un portavoce della società.

Nello stesso anno un computer registrato alla sede della Pepsi-Cola cancellò dalla voce “Pepsi-Cola” su Wikipedia ogni riferimento a una polemica scoppiata in India, dove un gruppo per la difesa dei consumatori aveva riscontrato alti livelli di pesticida nella bibita. “Non incoraggiamo né approviamo interventi di questo tipo da parte dei nostri dipendenti”, è la reazione della compagnia.

Tra il 2005 e il 2008, un computer della Glencore, una fra le maggiori aziende produttrici di merci al mondo, cancellò dalla voce “Glencore” un rapporto secondo cui la società era stata accusata di commerci illegali con “stati canaglia” tra cui Iran, l’Iraq sotto Saddam Hussein, l’Urss e il Sud Africa al tempo dell’apartheid. “Non siamo in grado di verificare chi li ha fatti”, afferma un portavoce della società. In modo analogo un computer della Dow Chemical ha cancellato da Wikipiedia ogni traccia del disastro della Bhopal, in cui migliaia di persone morirono per una fuga di pesticida da uno stabilimento dell’azienda in India.

La pratica di intervenire e correggere a proprio favore sembra assai diffusa, secondo il Times, che cita interventi simili da parte della J. Walter Thompson, la più grande agenzia pubblicitaria del mondo (per cancellare il riferimento a danni causati al Macchu Picchu durante le riprese di uno sport pubblicitario), della Rim Finsbury, una grande società di pubbliche relazioni (per rimuovere dettagli negativi su un proprio cliente, l’oligarca russo Alisher Usmanov, proprietario di una grossa fetta dell’Arsenal Football Club) e anche da parte degli editori del Times, News International (per togliere un riferimento al primo matrimonio di Wendi Deng, la giovane seconda moglie cinese di Murdoch). News International ha rifiutato di rilasciare