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LingGuang: l’IA cinese che crea app in 30 secondi e cambia il modo di usare la tecnologia

Immagina questa scena: sei davanti al computer o allo smartphone e scrivi una frase del tipo:
“Fammi una piccola app per calcolare quanto risparmio passando da un’auto a benzina a una elettrica”.

Dopo meno di mezzo minuto non ricevi un lungo testo da leggere, ma ti ritrovi davanti una vera applicazione interattiva: grafici che si muovono, numeri che cambiano in tempo reale, una schermata chiara dove puoi inserire i tuoi dati e vedere subito il risultato.

Non è fantascienza: è quello che sta facendo in Cina LingGuang, la nuova intelligenza artificiale lanciata da Ant Group (il gruppo fintech di Alibaba). E non è solo “un altro ChatGPT”: è un modo completamente nuovo di usare l’IA nella vita quotidiana e nel lavoro.


Che cos’è LingGuang, in parole semplici

La maggior parte delle IA che conosciamo oggi funziona così: tu fai una domanda, lei ti risponde con del testo (magari accompagnato da immagini o da qualche esempio).

LingGuang fa un passo in più. Quando le chiedi qualcosa, invece di limitarsi a spiegare, cerca di costruire uno strumento che ti aiuti a risolvere il problema:

  • se le chiedi di pianificare un viaggio, non ti dà solo una lista di suggerimenti, ma un piccolo planner interattivo;
  • se le chiedi di capire un concetto complesso, può mostrarti un’animazione o un modello 3D che puoi ruotare e osservare;
  • se hai dei dati da analizzare, può creare un grafico dinamico che si aggiorna mentre cambi i valori.

 

Tutto questo avviene perché dietro le quinte l’IA non produce solo frasi, ma scrive e lancia del codice:
in pratica, programma per te. Tu vedi solo il risultato finale: una piccola app già pronta da usare.


Perché è diversa dalle altre IA che conosciamo

La novità vera non è solo la velocità (“app in 30 secondi”), ma il tipo di risposta. Finora siamo abituati a vedere l’IA come:

  • un assistente che risponde alle domande;
  • un generatore di testi, immagini o riassunti;
  • un supporto per scrivere codice (ma il codice poi va comunque usato e integrato da qualcuno).

LingGuang cambia prospettiva: considera che la forma della risposta sia importante quanto il contenuto. Non ti dice solo cosa fare, ma prova a consegnarti direttamente lo strumento già finito.

 

Per l’utente questo significa:

  • meno tempo perso a interpretare testi lunghi;
  • più azione: posso subito usare, cliccare, provare, simulare;
  • meno barriere tecniche: non devo essere programmatore, né installare nulla di complesso.

In Cina questa idea ha avuto un successo immediato: in pochi giorni i download sono schizzati oltre i due milioni, tanto che Ant Group ha dovuto potenziare i server più volte per reggere il carico.


Cosa cambia per le persone e per le aziende

Se un’IA è in grado di creare piccoli strumenti su misura in pochi secondi, questo ha conseguenze concrete sia per le persone comuni sia per il mondo del lavoro.

Per le persone

Per un utente “non tecnico”, significa avere a disposizione una sorta di cassetta degli attrezzi digitale sempre a portata di mano:

  • simulatori per confrontare spese, prestiti, risparmi, consumi energetici;
  • planner per viaggi, studio, attività quotidiane;
  • strumenti per capire meglio concetti complessi con grafici, mappe, fotografie e modelli interattivi.

Invece di cercare l’app giusta nello store (spesso pieno di pubblicità, limitazioni o funzioni che non servono), l’IA costruisce l’app giusta per te, nel momento in cui ti serve.

Per le aziende

Nel mondo aziendale, l’impatto può essere ancora più forte. Strumenti del genere possono:

  • creare velocemente prototipi di applicazioni interne (gestione richieste, preventivi, piccoli cruscotti);
  • aiutare a simulare scenari di business, calcolare margini, confrontare opzioni;
  • supportare la formazione, mostrando processi e procedure in modo interattivo, non solo con manuali PDF.

Questo non significa che gli sviluppatori non serviranno più, anzi. Ma il loro ruolo tenderà a spostarsi su:

  • progettare architetture più complesse e sicure;
  • validare e integrare gli strumenti creati dall’IA;
  • pensare a lungo termine: scalabilità, manutenzione, qualità del dato.

Il contesto cinese: perché tutto questo succede proprio lì

LingGuang nasce in un ecosistema estremamente competitivo, dove giganti come ByteDance, Tencent, Baidu e Alibaba si stanno sfidando per costruire gli assistenti intelligenti del futuro.

C’è però un altro aspetto interessante: Ant Group è stata al centro, nel 2020, di una grande stretta regolatoria da parte del governo cinese sul settore fintech. Per alcuni anni è stata vista come un simbolo di un’innovazione troppo veloce e poco controllata.

Il fatto che proprio da lì nasca ora una delle soluzioni di IA più avanzate e discusse indica un cambio di fase: dopo un periodo di “raffreddamento”, le grandi aziende tecnologiche cinesi stanno di nuovo spingendo forte sull’innovazione, soprattutto in ambiti considerati strategici come l’intelligenza artificiale, l’automazione e la sovranità tecnologica.


Cosa possiamo imparare e cosa ci aspetta

Quello che vediamo con LingGuang è probabilmente un’anticipazione di una tendenza che arriverà anche da noi:
l’IA non sarà solo un motore di contenuti, ma un generatore di strumenti personalizzati.

Per chi lavora nel digitale, questo significa:

  • ripensare il ruolo dei siti e delle app come “pezzi” di un ecosistema più intelligente;
  • immaginare servizi in cui l’utente può farsi costruire l’interfaccia di cui ha bisogno, nel momento in cui ne ha bisogno;
  • valutare come integrare l’IA non solo nei testi o nelle immagini, ma nei processi e negli
    strumenti operativi di ogni giorno.

Come Web Prato seguiamo da vicino queste evoluzioni, perché sappiamo che cambieranno il modo di:

  • progettare siti web e applicazioni;
  • pensare l’esperienza utente (UX);
  • immaginare l’infrastruttura tecnologica dietro ai servizi online.

Conclusione: dall’IA che “parla” all’IA che “fa”

LingGuang ci mostra una cosa molto semplice ma potentissima:
l’intelligenza artificiale può smettere di essere solo qualcosa che risponde, e diventare qualcosa che costruisce.

Non sappiamo ancora se questo specifico prodotto diventerà uno standard globale, ma il messaggio è chiaro: stiamo entrando in un’epoca in cui chiedere all’IA “fammi uno strumento che…” sarà normale quanto oggi è normale chiedere “fammi un riassunto di…”.

Per aziende, professionisti e organizzazioni, la sfida sarà capire come sfruttare queste nuove possibilità in modo concreto, sicuro e sostenibile.

Se vuoi capire come l’IA può diventare uno strumento pratico anche per il tuo business, per i tuoi processi interni o per il tuo sito web, siamo a disposizione per parlarne insieme.