Tempo di trimestrali per il mercato dei computer e dei telefonini intelligenti, con dati (relativi al terzo periodo dell’anno) ancora una volta in antitesi fra di loro. Da una parte continua l’inarrestabile crescita degli smartphone, dall’altra la flessione di domanda di notebook e desktop è quanto mai evidente in Europa Occidentale, con i soli tablet (soprattuto in Italia) a registrare incrementi sia a volumi che a valore.
Partendo dal mercato smartphone, le rilevazioni a firma degli analisti di Canalys dicono che da luglio a settembre sono stati venduti su scala globale 173,7 milioni di unità, il 44,3% in più rispetto allo stesso trimestre del 2011. L’area Asia Pacifico ha inciso nella misura del 53%; la sola Cina ha contribuito a tale exploit con circa 50 milioni di pezzi.
Fra i vendor, Samsung si conferma la regina di questo settore, con uno spedito di 55,5 milioni di terminali e una conseguente quota di mercato (in aumento di 10 punti percentuali anno su anno) del 32%. Il chaebol coreano deve ringraziare soprattutto il Galaxy SIII, oggi il dispositivo mobile più venduto al mondo. La grande rivale Apple consolida il secondo posto in classifica, con 26,9 milioni di iPhone distribuiti e una share salita di poco più di un punto al 15,5%. Balza quindi all’occhio un dato, che anche Canalys mette in evidenza: le vendite di Samsung sono cresciute del 103,6%, quelle delle casa di Cupertino “solo” del 57,6%. Insieme le due grandi duellanti si accaparrano poco meno della metà della domanda mondiale di smartphone.
Detto che Nokia è di nuovo fuori dalle prime cinque posizioni del ranking, altre due aziende non stanno approfittando di una dinamica di domanda particolarmente favorevole, e sono Research in Motion e Htc. La casa canadese ha visto scendere le vendite dei suoi BlackBerry del 38,4%, a 7,3 milioni di unità, e la propria quota di mercato al 4,2%; quella taiwanese ha registrato nel trimestre un calo a volumi anno su anno del 36,1%, chiudendo a 8,4 milioni di pezzi spediti e una share del 4,8%. Bene, per contro, i risultati ottenuti da Sony – che sale sul terzo gradino del podio con 8,8 milioni di smartphone Xperia commercializzati nel periodo, il 41,1% in più rispetto al 2011 e ritorna dopo sei anni nella “top five” – e dai produttori asiatici, con quelli cinesi (Zte, Lenovo e Huawei) sugli scudi.
Personal computer in forte regresso. La Germania paga la crisi economica
Dal fronte pc, le notizie che arrivano dagli analisti di Gartner sono in generale poco incoraggianti per tutti o quasi i vendor. In Europa occidentale, nel terzo trimestre dell’anno, il mercato ha conosciuto una flessione del 15,4%, scendendo a quota 13,6
milioni di unità, 2,4 milioni in meno rispetto allo stesso periodo del 2011. Il segno negativo interessa un pò tutti i diversi segmenti dell’industria del computing: la domanda di portatili è diminuita del 15,2%, quella dei desktop del 15,7% mentre le categorie professionale e consumer sono scese rispettivamente del 15,8% e del 15%.
Ad incidere sull’andamento delle vendite, spiegano da Gartner, anche l’atteggiamento conservativo dei produttori per ciò che concerne le consegne al canale, atteggiamento condizionato dall’attesa per il lancio di Windows 8. Quanto alle performance dei singoli vendor, tutti hanno pagato dazio fatta eccezione per Lenovo. Il colosso cinese ha registrato, per il secondo trimestre consecutivo, un aumento delle vendite (7,7% il saldo positivo ano su anno) e portato la propria quota di mercato al 9%. Sul podio ci sono, in ordine, Hewlett Packard, Acer ed Asus, con la casa californiana costretta però a un calo in volumi superioe al 22%.
Detto che secondo gli analisti il mercato dei pc tornerà nel medio termine a crescere ma a tassi moderati, è interessante notare come la Germania sia il Paese che più degli altri ha sofferto l’andamento negativo dell’economia: il mercato tedesco è crollato nel terzo trimestre del 19% (circa 600mila unità in meno rispetto al 2011) a causa della forte contrazione della domanda di notebook consumer mentre meno evidente è stata la frenata di Regno Unito (-7,2%) e Francia (-7,6%).
E l’Italia? A fotografare lo stato di salute dei pc nel Belpaese ci ha pensato Sirmi, secondo cui il settore – includendo nel conteggio i tablet – ha chiuso in attivo il periodo con un salto in avanti dell’11,6% alla voce fatturato, arrivando a superare quota 662 milioni di euro. Scorrendo il dettaglio delle singole categorie di prodotto è evidente come la parte del leone l’abbiano fatta i computer a tavoletta: fra luglio e settembre ne sono stati venduti infatti poco meno di 648mila (la crescita anno su anno è del 221%) per un giro d’affari di 263,7 milioni di euro (in salita del 195%).
Molto buoni i riscontri relativi ai notebook professionali, in aumento del 10,7% a valore (186,7 milioni di euro) e del 25,3% a volumi (296mila unità vendute) mentre patiscono un calo sostanziale i netbook, in picchiata del 94% (meno di 9mila unità spedite) e i desktop consumer, che perdono il 29,3% in termini di fatturato e il 25,6% in termini di unità consegnate.
Quanto ai vendor, il mercato italiano è di fatto in mano a cinque marchi, che se ne accaparrano circa l’80%: Apple e Samsung, forti del venduto nei tablet, sono in vetta alla classifica con una quota complessiva di oltre il 42% e alle loro spalle figurano Acer, Asus e Hp, che insieme coprono il 38% della domanda.